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La vacanza è un rito sacro | Burning Man


Ogni estate nel deserto del Nevada, un deserto di dimensioni enormi chiamato Black Rock Desert, decine di migliaia di persone si radunano da tutto il mondo per prendere parte al Burning Man, un evento temporaneo e ormai leggendario, a metà tra il carnevale che rovescia l’ordine naturale della realtà e l’utopia di una società ideale. Ispirato a un rito che ha come punti cardinali la comunità, l’allucinazione e l’espressione di se stessi, il Burning Man dà forma a una dreamland in cui il collettivo benedice il singolo attraverso un enorme falò purificatore e la legalità ha forme atemporali, sospese e, soprattutto, proprie.

Per secoli, i viaggiatori della Via della Seta incrociavano i loro cammini nei caravanserragli, trafficate fermate di carovane che offrivano ben più di un semplice riparo dalla selvaticità del deserto: erano centri vitali di scambio culturale che raccoglievano, da tutti i punti del mondo, commercianti, pellegrini, monache, nomadi, vagabondi intrattenitori e folli avventurieri, ognuno a condividere la propria storia attorno a un fuoco.

Questa è una delle mie Figurine, la collezione di curiosità americane più o meno introvabili.

Livello di introvabilità di questa figurina: basso.

È stata tratta (e liberamente tradotta) dal sito stesso del Burning Man, in quella zona della home page dove si descrive l’art theme dell’edizione 2014: il caravanserraglio (caravansery in originale), ovvero quel ricovero sulla strada del deserto, composto da un porticato e un cortile, dove le carovane interrompono il loro cammino e si ristorano. Ogni estate, da ormai quasi trent’anni, il Burning Man presenta, insieme a un elenco di rigide regole da tenere in considerazione per non devastare il deserto, un tema aggregatore che serve ai partecipanti per coordinare costumi, installazioni, performance e ogni altra – richiestissima – espressione artistica del sé. Droghe e musica incluse.

Quest’anno il Burning Man avrà luogo dal 25 agosto al 1° settembre. Non vi consiglio di andare se non dopo aver letto la guida alla sopravvivenza alla prima volta, ma invece ci tengo, con questo post e questa piccola storia, ad augurare a tutti voi un’estate piena di festa, colore, sacralità e compagnia.

Un’estate di libertà.


La McMusa onora il riposo e per tutto il mese di agosto sarà offline. Nel caso vogliate rileggere il meglio del 2013/14, collegatevi alla pagina Facebook del blog ogni giorno alle 12: grazie alla fantastica funzione “Schedule”, vi riproporrò le migliori recensioni, i personaggi e le scoperte più interessanti, gli album di foto più belli di questo anno (scolastico) giunto oggi, per me, alla sua fine.

Un abbraccio a Thomas Guiducci, che ha insistito perché facessi la Figurina di congedo estivo e che senza di lui il blog sarebbe di sicuro molto meno stiloso, e un cenno doveroso a Jason Mongue, autore della foto usata nella Figurina e del bel video lassù.

Enjoy your damned holidays, my friends 😉

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