A giugno ho letto tanto ma in maniera particolare: molti libri (la rassegna libresca arriva domani), tanti articoli di approfondimento legati al corso sul Rockin’ Jersey (li trovate qui, se vi fa piacere, suddivisi in diverse note riassuntive a seconda delle lezione pertinente) e, in ultimo, pochi articoli di attualità. Meno del solito.
Alcuni hanno un contenuto propriamente letterario, uno prende spunto da qualcosa che non avremmo mai voluto vedere, diversi hanno un tono decisamente estivo. Del resto, quanto segna il vostro termometro sul balcone? Il mio non ve lo voglio dire.
Have fun!
Foto di Amos Bar-Zeev
Iniziamo facendo finta di essere al mare, allora. Però negli anni Ottanta e in Texas.. sì il Texas ha anche il mare (e queste immagini sono incredibili).
Immagini che fa male – malissimo – guardare se accostate a quella che è stata scattata non lontano da queste coste pochi giorni fa, su rive – però – molto meno ospitali. Il papà e la bimba annegati nel Rio Grande nel tentativo di raggiungere la sponda texana da quella messicana, morti annegati in un abbraccio tanto esposto ai nostri occhi quanto eternamente intimo, quel giovane papà e quella piccola bimba riusciranno davvero a scuotere l’anima del paese che li ha rifiutati? Non sarebbe stato meglio se l’immagine di quell’abbraccio di morte non l’avessimo mai vista e fosse rimasto soltanto un loro gesto privato? Interessantissime riflessioni scritte da una giornalista messicana, figlia a sua volta di un padre che ha attraversato il confine rischiando la vita.
È uscito un libro che porta avanti quella famosa – e altrettanto infausta – liaison tra la letteratura americana (tutta al maschile) e l’alcol.
Ne è appena uscito un altro, invece, che narra di una donna che decide di assumere una massiccia dose di psicofarmaci per isolarsi dal mondo e dormire un anno intero. Ha una copertina orrenda ma mi incuriosisce molto: l’isolamento al femminile è raccontato ancora molto poco.
Maschile, femminile e scrittura: qualcuno di vostra conoscenza ha cercato una conciliazione cercando nella letteratura americana alcuni grandi personaggi femminili raccontati da altrettanti grandi autori uomini. Ci è riuscita!
A proposito di ricerche: una giovane scrittrice scrive un sincero e ironico reportage sul suo disperato tentativo di andare a un concerto di Bruce Springsteen. Proprio lei che è nata negli stessi luoghi del suo idolo ma fintanto che viveva lì l’ha ignorato, se non addirittura disprezzato. La distanza culturale tra New York e il New Jersey può davvero giocare brutti scherzi!
Per non parlare di quella che c’è tra New York e Las Vegas. Questa volta a raccontarcelo sono le insegne al neon. Spegnete le luce!
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